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Diritto all’arte

Imparare una tecnica, scoprire uno strumento e padroneggiarlo lentamente, saper maneggiare il materiale permette al bambino di imparare a progettare. Se all’inizio l’esplorazione sarà necessaria per avvicinarsi, capire limiti e errori (e anche come riusarli creativamente per mandare più in là l’esplorazione), scoprire possibilità, a mano a mano i gesti del bambino si precisano, arriva la soddisfazione del saper e voler fare, del mettersi alla prova, del trovare le parole giuste per dirlo. Ogni insegnante sa quanto la scuola deve essere esperienza concreta e vissuta, quanto il bambino abbia bisogno di scoprire le cose supervisionato da un adulto che sa condurlo, che sa aprirlo alla meraviglia, che sa mostrargli come i saperi delle discipline servano per capire e amare il mondo, come diceva Maria Montessori.

Noi abbiamo realizzato Paolo Pi: sono 25 cubi di legno di 4 cm di spessore incisi sulle sei facce. La tecnica che vogliamo mettere nelle mani dei bambini è quella della xilografia. Il tema è l’esplorazione grafica del segno sino a quella che serve per raccontare delle emozioni.

I cubi si combinano in tanti modi: occorre partire con 4 cubi, quelli agli angoli, fermati con un elastico in modo che i bambini possano più facilmente usare il rullo per inchiostrare. Consigliamo di partire sempre con un colore perché il bambino possa concentrasi sulle diverse combinazioni di segni. Solo successivamente possiamo introdurre più colori (prima i primari), quando il bambino saprà padroneggiare meglio i cubi e i rulli dai colori diversi (altrimenti diventerà tutto marrone, invece i singoli colori è importante rimangano distinti).

Si possono poi aumentare le varianti combinatorie usando tutti i cubi che stanno sulla cornice: vedremo bambini che lavoreranno sulla forma quadrata e geometrica ricercando una forma conosciuta; altri invece saranno presi dall’unione dei segni ed ecco che i cubi potranno essere posizionati in forme più difficili da inchiostrare ma a quel punto il bambino avrà la tecnica e la velocità giusta per farlo (il bambino scopre da sé che se ci mette troppo tempo quando arriva all’ultimo cubo il primo si è seccato). C’è poi l’esplorazione che può essere fatta con tutti i 25 cubi sulle emozioni.

Paolo Pi by Italiantoy

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Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

Paolo Pi by Italiantoy

 

I bambini potranno decidere di stampare la gioia o la rabbia, lo stupore o la delusione e potranno anche scegliere di personalizzare la loro emozione facendo interagire i segni di Paolo Pi con gli strumenti neri o colorati.

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Luigi Ghi è invece pensato per aiutare i bambini a guardare più attentamente. Velocità e superficialità sono due aspetti con cui gli educatori e gli insegnanti fanno continuamente i conti. Dall’esperienza del fotografo Luigi Ghirri, ripercorrendo le sue lezioni all’Università del Progetto, abbiamo pensato a 3 visori che permettano di soffermarsi sui dettagli a partire dalle forme geometriche del cerchio, del quadrato e del rettangolo. C’è poi il visore grande che ha la quadrettatura in rilievo e che permette al bambino di disegnare. Può essere utile in visita al museo, per l’esplorazione del giardino, o per disegnare una statua nella piazza.

Luigi Ghi by Italiantoy

Max Mi è uno strumento interessante per lavorare con la lavagna luminosa e per aprire con i bambini una ricerca sul tema dell’alfabeto e delle lettere.
Con la lavagna luminosa il bambino gioca a comporre e scomporre le immagini usando le lettere come segni.
Nelle immagini che seguono si possono vedere alcuni esempi:

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

L’esplorazione con la lavagna luminosa permette di creare dei quadri luminosi che solitamente sorprendono i bambini e modificano completamente l’ambiente; sono quadri pronti all’interazione con il corpo dei bambini; immagini abili nello sparire per far ricominciare nuovamente il bambino con il desiderio di scoprire nuove combinazioni, per creare nuovi quadri.

Max Mi ci propone idee per usare la fotocopiatrice in modo non stereotipato: i bambini possono appoggiare sul piano della fotocopiatrice l’elemento (o gli elementi) che formano la lettera (lasciandosi ispirare, per capire il gioco, dallo stesso Max Mi: forbici che diventano una X, tanti bottoncini che diventano una M o i sassolini che possono servire a creare la L) e usando gli acetati nel cassetto della carta A4 (verificare però la tipologia di acetati, non tutti i tipi e marche possono essere fotocopiati) si realizzano le nuove lettere che andranno ad aggiungersi a quelle proposte da Max Mi.

È uno strumento per proporre l’alfabeto in modo giocoso: i bambini cercano le lettere del loro nome e hanno varie possibilità combinatorie. I segni grafici sono diversi e diverso è l’effetto finale. È un gioco al comporre e scomporre per aiutare i bambini a riconoscere facilmente le lettere e a usarle per le loro prime parole “artistiche”.

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Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

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Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

Max Mi by Italiantoy

 

Mario Ma permette una interazione creativa con il paesaggio: in ogni aula scolastica ci sono finestre che incorniciano il paesaggio esterno e che i bambini a volte danno per scontato. Con gli stickers di Mario Ma i bambini usano la finestra come fosse un telo da dipingere, prendono come spunto gli elementi del paesaggio e creano nuove immagini: uno spazzacamino che cammina sul tetto della casa davanti alla scuola è già l’incipit di una storia; gli uccellini appoggiati al filo hanno tutto il tempo di chiacchierare; la scimmia appesa all’albero nel giardino della scuola potrebbe essere un’attrazione. I bambini osservano più attentamente gli elementi del paesaggio, immaginano di trasformare la realtà a partire dalla propria fantasia, possono osservare cosa succede sul pavimento, con le loro ombre proiettate e decidere che da quelle forme, trattenute su fogli di carta da pacco, possono nascere nuove forme e immagini.

Okkio Pin propone il laboratorio di Munari “dal segno al disegno”: l’illustratore Alessandro Sanna ha progettato i personaggi di Pinocchio come originali tavolette, da usare anche in orizzontale, con alcuni segni in rilievo perché i bambini possano farsi venire delle idee per disegnare a partire dall’osservazione di questi segni riproducibili con la tecnica del frottage. La gonna della Fata Turchina, il ciuffo di Lucignolo, il pantalone di Mangiafuoco che cosa ti fanno venire in mente?

Okkio Pin by Italiantoy

Okkio Pin è suggestivo anche come strumento per la narrazione con la tecnica delle ombre: ogni personaggio può vivere nuove storie, partendo dalla fantasia dei bambini.

Okkio Pin by Italiantoy

Okkio Pin by Italiantoy

Okkio Pin by Italiantoy

Zoe Ci è uno strumento interessante per lavorare sul tema della città e dell’architettura e permette l’esplorazione di almeno due tecniche: frottage e collage.
Con 12 diverse textures si può cominciare il lavoro sulle superfici della città (strade, palazzi, muretti ma anche tronchi degli alberi…) che i bambini possono realizzare con carta e pastello a cera in giro per la scuola, nel giardino, nel quartiere. In classe possono essere usate le tavolette di Zoe Ci che permettono al bambino di realizzare un suo primo catalogo sulle superfici.

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Per lavorare sulle forme architettoniche ci sono 18 stencil e più di 50 forme che permettono al bambino di creare palazzi, ponti, boschi, scale, castelli… di far volare una mongolfiera sopra i tetti, di far passeggiare un cammello sul ponte, di progettare uno zoo con una “casa” per ogni animale.
Appoggiando lo stencil al foglio già frottato si traccia il contorno e con le forbici lo si ritaglia. Le varie forme vengono poi composte sui fogli. Possono essere usate anche carte colorate, carte di recupero, carte di giornale… si possono fare anche scelte cromatiche: ad esempio tutte le sfumature dell’azzurro… oppure solo alcuni colori (ad esempio, bianco, nero e rosso)

Zoe Ci by Italiantoy

Zoe Ci by Italiantoy

Bruno Emme è una galleria d’arte per bambini, facile da costruire, bianca e trasparente. Le pareti sono pensate e realizzate sia come un modulo di un sistema architettonico a incastri (per costruire le varie stanze della galleria d’arte), sia come tavole di lavoro da usare in orizzontale: i bambini possono scegliere tra diverse attività.

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Come sistema architettonico, può essere usato sia come casa delle bambole per i maschi (non ci sono tracce di rosa/azzurro o disegni stereotipati…), sia come una galleria d’arte in cui i bambini lavorano con gli oggetti: possono sistemare una collezione di sassi o di conchiglie, si possono fare mostre sistemando i segreti raccolti nelle tasche dei bambini. Classificare, trovare i collegamenti tra gli oggetti, decidere le regole sono alla base di questo gioco che, aperto, permette a un gruppo di bambini di lavorare su una superficie di 4 mq.
Stesi invece sul pavimento o appoggiati al tavolo, i bambini usano prevalentemente la tecnica del frottage (ma non solo) per lavorare sulle proposte visive delle tavole: si può ad esempio frottare una texture araba e poi successivamente disegnare con le forme geometriche decidendo cosa colorare e cosa no; si possono riprodurre otto puntini inserendo la matita nei cerchietti e decidere in quanti modi posso unirli, quante strade possibili… Posso usare delle tavole come fossero telai per tessere con fili o corde ma anche creare installazioni sospese, nella piccola stanza di una galleria d’arte per bambini.

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Bruno Emme by Italiantoy

Leon Bi è un puzzle che propone ai bambini di lavorare con le forme architettoniche del Rinascimento. Si possono ricostruire le facciate storiche proposte: la Basilica di Santa Maria Novella (Firenze), il Tempio Malatestiano (Rimini), Palazzo Corner Spinelli (Venezia), il Tempietto di San Pietro in Montorio (Roma), Palazzo dei Diamanti (Ferrara). Oppure possono essere create nuove architetture che poi, con la tecnica del frottage, vengono conservate in un libro o in un quaderno dedicato. Sia per l’importanza del periodo storico, sia per la diffusione dello studio delle città in tante materie, Leon Bi diventa uno strumento che permette al bambino di scoprire il Rinascimento e la struttura delle facciate con un’attività laboratoriale concreta. Tra l’esattezza storica e la fantasia dei bambini, possiamo poi lavorare per trovare le regole architettoniche e geometriche ma anche sfruttare gli ambienti per un lavoro linguistico, scrivendo nuove storie o intraprendere lo studio storico del Rinascimento nelle varie discipline.

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

Leon Bi by Italiantoy

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Tutti i laboratori sono basati sui giochi dal forte contenuto didattico di


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