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Raccontami una storia

Questo percorso propone ai bambini di raccontare storie, immaginare mondi, mettere in parola realtà e fantasia. Awilda Wik è stata progettata e realizzata per giocare con la tecnica delle ombre: si tratta della leggenda di una piratessa vissuta nel V secolo dopo Cristo. Awilda, figlia del Re di Svezia doveva andare in sposa al figlio del Re di Danimarca. Ma lei si rifiuta: sogna di fare la piratessa, vorrebbe una ciurma di sole donne. E la leggenda racconta che il padre la lasciò partire, con quella ciurma al femminile, e che lei diventò una delle più terribili e temibili in mare. Il Re di Danimarca non poteva accettare che i suoi galeoni pieni d’oro non arrivassero più al porto. Quella giovane andava fermata e chiese al figlio di farlo. I due si affrontarono in mare, con lealtà e coraggio. La leggenda ci dice solo che finirono per innamorarsi e per sposarsi, non più per dovere reale, ma per la stima che entrambi scoprirono di nutrire per l’altro.

Awilda Wik by Italiantoy

Awilda Wik by Italiantoy

Awilda Wik by Italiantoy

Awilda Wik by Italiantoy

Awilda Wik by Italiantoy

 

Max Mi serve per cominciare a giocare con le parole, anche in modo artistico. Perché non realizzare un laboratorio installazione (con i bambini della scuola primaria) dove su grandi fogli di carta da pacco con le righe i bambini possono scrivere una filastrocca con le lettere di Max Mi? Una grande pagina di quaderno, piena di segni grafici molto belli, che dia ai bambini il gusto della composizione tipografica.

Gianni Erre è un teatro che può creare un angolo della narrazione, con un oblò centrale che può accogliere sia le manopole con gli animali ispirati dal racconto di Gianni Rodari “Zoo di storie e di versi” sia i tanti tipi di marionette che le aule delle scuole dell’infanzia e primaria già posseggono. Pochi segni grafici fanno di questo telo da usare con il bastone per le tende un prodotto insaturo (dove il disegno non completa la narrazione ma ne dà solo l’incipit, un cenno primario) che vuole stimolare la presa di parola dei bambini.

Gianni Erre by Italiantoy

Mario Ma può diventare una delle abitudini dell’angolino (alla scuola dell’infanzia) o del gioco libero durante l’accoglienza dei bambini alla primaria. Gli stickers da posizionare ogni giorno, la scelta dei soggetti che interagiscono con il paesaggio alla finestra… diventano un modo per cominciare la giornata con una storia collettiva. In una scuola primaria dell’Alto Adige, la maestra ha posizionato il primo sticker e cominciato il racconto, poi, i bambini, giorno dopo giorno, hanno deciso – a turno – come mandare avanti la storia.

Pico Pi permette invece di inventare storie matematiche: l’ambientazione è quella del circo e una brava maestra di Milano l’ha usato proponendo ai bambini che le operazioni matematiche fossero la regola della storia. Tutti i personaggi appoggiati sulla cattedra (o su un tavolo sufficientemente largo) posizionati con il lato stampato verso terra in modo da non poter leggere l’operazione, vengono capovolti a turno dai bambini che raccontano il pezzo di storia. Ecco che capovolgendo il leone arriva un “più uno”: cosa accade ora nella storia? Arriva un secondo leone?

Pico Pi by Italiantoy

Okkio Pin, con i suoi 11 personaggi disegnati da Alessandro Sanna, suggerisce un gioco sull’identikit dei personaggi: nome, cognome, caratteristiche speciali, storia, sogni, passioni, difetti… Dalla carta d’identità alla storia il passo è breve: la classe può essere suddivisa in 5 gruppi, ciascun gruppo riceve due personaggi (si consiglia di togliere Pinocchio) e viene inventata la nuova storia, anche con il disegno: con la tecnica del frottage o con la proiezione sulla lavagna luminosa sarà facile riprodurre i personaggi di Sanna.

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Tutti i laboratori sono basati sui giochi dal forte contenuto didattico di


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